“Le conseguenza sono molteplici: più libri vuol dire meno tempo per sceglierli, lavorarli e promuoverli. Ma anche meno tempo a disposizione di ogni libro per trovare i propri lettori. Il risultato? Abbassamento della qualità, crollo del tempo di permanenza sullo scaffale, ridotto a volte a poche settimane, vendite medie sempre più basse.”
Per non parlare poi del selfpublishing: a prescindere dal fattore qualità, non essendoci il filtro di un editore, contribuisce enormemente all’incremento dei libri sul mercato.
Ed ecco che ci troviamo con una produzione ingigantita.
Per fare un esempio banale e personale. Ora, a tutti piacerebbe avere una libreria in stile La Bella e la Bestia, ma posso dirlo? A me le librerie troppo grandi e con troppi libri mettono ansia: non so dove mettere prima le mani, da dove cominciare a guardare, cercare, spulciare, c’è talmente tanta roba che non mi basterebbe un giorno intero per leggere tutti i titoli e le trame. E allora preferisco non guardare o limitarmi a una piccola sezione. La stessa cosa mi succede pensando al mercato del libro: troppi titoli, troppo poco tempo.
La lettura è passione, è relax, ogni libro richiede tempistiche differenti. Non è una maratona, non è fare a gara a chi legge più libri in un anno. A che pro leggere in fretta se poi non si ricorda niente?Questa situazione mi ha portato a riflettere e mi sono resa conto che non è solo un problema di case editrici, ma una questione di mentalità e di società.
Ci sentiamo tutti opinionisti, tutti critici, tutti scrittori. Ognuno sente il bisogno di dire la propria e il web diventa una cacofonia di voci, di storie, di opinioni e la maggior parte di esse, spesso, vengono ignorate.
Molto spesso questo aspetto mi porta a voler chiudere il blog: è vero che scrivo soprattutto per me stessa, ma a volte è frustrante non vedere interesse dall’altra parte.
Quindi il mio invito è ciò che mi riprometto io stessa di fare: tornare ad ascoltare e a confrontarsi.
Ps: l’ho già condiviso sulla pagina Facebook, ma rinnovo l’invito a leggere anche questo articolo che parla della distribuzione. Fa riflettere e dà il quadro di una situazione veramente disastrosa.